LE NOSTRE RECENSIONI


Un Tè con... Luca Terenzoni


Buon sabato a tutti, che fate di bello stasera? Io prendo un the in compagnia dell'autore di Primavera in Borgogna: Luca Terenzoni!
Potete leggere la recensione QUI


Come e quando è nata l'idea di scrivere un libro? 

Prima di tutto desidero ringraziarla per avermi gentilmente ospitato sulle pagine de “Il colore dei libri”, e salutare tutte le lettrici e tutti i lettori del suo blog che giorno dopo giorno vedo che stanno rapidamente aumentando. Rispondo quindi alla sua prima domanda dicendo che l’idea di scrivere “Primavera in Borgogna” è sinceramente nata per caso. Sono un amante della lettura, che da anni occupa un posto importante nell’avvicendarsi delle mie giornate, ma a dire il vero non avevo mai pensato alla stesura di un romanzo, né tanto meno di arrivare alla sua pubblicazione. Poi, circa 3 anni fa, il soggetto alla base di “Primavera in Borgogna” ha iniziato a delinearsi lentamente nella mia testa, con le storie dei singoli personaggi coinvolti nella vicenda, fino a quando non mi sono sentito finalmente pronto a mettere tutto nero su bianco.   

Cosa le ha ispirato la trama di Primavera in Borgogna? 

 E’ stato essenzialmente il desiderio di narrare il “ritorno alla vita” di un mio coetaneo: Francesco, un uomo alla soglia dei 40 anni, che dopo una vita costellata di successi, non solo in campo professionale, si trova a rimettere tutto quanto in discussione dopo essere stato abbandonato dalla fidanzata storica a solo pochi mesi dal giorno fissato per il loro matrimonio; ed è proprio dalla sua profonda crisi personale che si sviluppa tutta la trama di “Primavera in Borgogna”. Infatti, quando pensa di essere finito su di un binario morto e che la vita non abbia più nulla in serbo per lui, ecco che inaspettatamente gli si presenta l’occasione per ricominciare tutto da zero. A seguito di un incontro del tutto casuale con un imprenditore vinicolo francese, il signor Jean-Marc Robin, Francesco deciderà di lasciare l’Italia per trasferirsi in Borgogna, accettando così la proposta di lavoro dello stesso Robin. Qui incontrerà anche Ludivine, la sua nuova collega, una donna tanto affascinante quanto misteriosa e complessa, che farà ben presto vacillare il proposito di Francesco di non rimanere più coinvolto in una relazione sentimentale stabile. Inoltre, poco dopo il suo arrivo in Francia, da un passato solo in apparenza lontano e dimenticato inizieranno a riemergere lentamente gli inquietanti dettagli di un fatto di cronaca nera, nel quale risulteranno implicati sia Ludivine che il signor Robin. Per cercare di fare luce sul mistero nel quale suo malgrado si ritroverà coinvolto, e soprattutto per riacquistare la pace della sua mente, Francesco arriverà anche a mettere seriamente in pericolo la propria vita.

Sfondo del suo libro sono i vigneti, la stessa copertina del libro è opera sua e rappresenta dei filari di viti... Come mai una tale scelta? 

Se dovessi assegnare un sottotitolo al mio libro, non alcun dubbio sul fatto che sarebbe “Niente è come sembra”; e infatti per creare una sorta di contrasto con le atmosfere noir della storia mi ha incuriosito fin da subito l’idea di ambientarlo fra i verdi vigneti della Borgogna (una regione che avevo precedentemente visitato proprio durante la stagione primaverile). Come lei ha giustamente evidenziato nella sua recensione, “Primavera in Borgogna” non può certo considerarsi un “giallo”. L’elemento “mistero” che ho inserito nella seconda parte della storia ha esclusivamente la funzione di collante alle esperienze di vita dei singoli personaggi coinvolti nella vicenda, con le loro drammaticità e i loro lati oscuri. Per quanto riguarda invece la scelta dell’immagine di copertina, si tratta di una foto che io stesso ho scattato durante la visita di un’azienda vinicola in Francia quando avevo già terminato la stesura di “Primavera in Borgogna” ed ero in attesa della sua pubblicazione. Mentre camminavo tra i filari di viti, all’improvviso ho rivisto nello scorcio che ho fotografato proprio una scena da me descritta nel romanzo; per questo motivo ho deciso di proporre quella foto alla  casa editrice per la realizzazione della copertina.

Quanto c'è di lei in Francesco, il protagonista del suo libro? 

C’è molto di me in Francesco, anche se tengo a precisare che “Primavera in Borgogna” non è assolutamente un romanzo autobiografico. Io e Francesco siamo molto simili caratterialmente, svolgiamo un tipo di lavoro simile, e abbiamo diverse passioni in comune; però, per il resto, abbiamo aspirazioni ed esperienze di vita completamente  differenti. Credo che un altro dei motivi che mi hanno spinto a scrivere “Primavera in Borgogna” sia stata proprio la curiosità di “vedermi vivere” in un contesto, in parte, diverso da quello in cui mi trovo abitualmente a operare.

So che ha anche un blog, com'è nato?

Il blog di “Primavera in Borgogna” (che vi invito a visitare cliccando QUI) è nato soprattutto come supporto promozionale al romanzo. Nel corso dell’ultimo anno vi ho infatti raccolto le recensioni di chi lo ha letto e apprezzato; le interviste al sottoscritto pubblicate su diversi blog che si occupano di libri, nonché alcuni estratti dell’opera.

Riesce a conciliare i suoi impegni di blogger e scrittore con il suo lavoro e la vita di tutti i giorni? 

Sebbene la mia “vera” professione mi tenga occupato per la maggior parte della giornata, cerco comunque di dedicarmi quotidianamente anche all’attività promozionale di “Primavera in Borgogna”. 

Cosa ha ispirato la creazione del book trailer del suo libro?

Ho cercato essenzialmente di trasmettere nelle immagini e nella musica utilizzata per la realizzazione del booktrailer di “Primavera in Borgogna” le stesse atmosfere noir del romanzo, ma soprattutto l’inquietudine di Francesco.

Ha già in progetto un altro libro?

Sto ultimando la stesura di una nuova storia, anche questa ambientata tra l’Italia e la Francia. Vedremo poi come andrà a finire... 

Un'ultima domanda prima di salutarci... Il protagonista del suo libro, Francesco, senza pensarci troppo abbandona l'Italia, gli amici e la famiglia per trasferirsi all'estero e ricominciare una nuova vita... Lei lo avrebbe mai fatto?

 Le direi subito di no; però per poter rispondere con cognizione di causa alla sua domanda credo che dovrei trovarmi nella stessa situazione di Francesco. Indubbiamente la sua è stata una scelta coraggiosa, dettata fondamentalmente dalla sua volontà di “rinascere” e di andare avanti. Sotto questo aspetto sono sicuramente molto simile a lui.

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