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Books & Babies [Recensione]: Il ragazzo che non uccise Hitler di Michael Morpurgo

Prezzo: € 16,00
E-book: € 4,99
Pagine: 141
Editore: Il battello a vapore
Genere: Storico
Età: 10 Anni +

1940 Inghilterra - Un treno diretto a Londra viene attaccato da bombardieri tedeschi ed è costretto a rifugiarsi dentro una galleria per lungo tempo. Su quel treno viaggiano Barney, di 9 anni, e la sua mamma. Barney ha paura del buio e l'esser fermi in galleria circondati completamente dall'oscurità lo fa entrare in agitazione e così lo sconosciuto che viaggia nel loro vagone decide di raccontargli una storia accaduta durante la prima guerra mondiale e che in un certo senso ha condizionato gli eventi futuri...

Adoro Morpurgo, adoro il suo modo di raccontare la storia ai bambini e di renderlo meno spaventoso, senza però nulla togliere all'orrore di quel periodo. Una delle cose che rende speciali i libri di questo autore è senza dubbio il fatto che hanno sempre un fondo di verità, infatti Morpurgo  parte sempre da una storia veramente accaduta, la usa come base e ci costruisce intorno la sua di storia, rendendo il tutto unico, speciale e intrigrante. 
Questo libro riporta la vicenda reale di Henry Tandey, un soldato britannico che risparmiò un tedesco sul fronte occidentale e che a quanto pare si trattava proprio del giovane Hitler. Ma Il ragazzo che non uccise Hitler non ci fa solo conoscere questo aneddoto sconosciuto ai più, ci accompagna in mezzo alle macerie, ci mostra il dolore e la rabbia scaturite dalle perdite subite, il non avere più nulla e il dover scappare lontano, là dove i bombardamenti non sono ancora arrivati... Morpurgo in questo libro parla di coloro che in quella guerra dovettero fare delle scelte, spesso andare contro se stessi per esser fedeli al giuramento prestato quando decisero di arruolarsi.
Il protagonista di questo libro è un bambino di 9 anni proprio come il pubblico a cui è rivolto ed è proprio a questi giovani lettori che Morpurgo parla e lo fa con il cuore.
In tempo di guerra a 10 anni la vita era vissuta giorno per giorno e il giovane Barney è un bimbo e come molti altri bimbi della sua età ha paura del buio, adora le storie avvincenti e purtroppo si ritrova a dover affrontare situazioni che non sempre capisce. Attraverso i racconti di Bill, l'uomo che qualche giorno prima lo tirò giù dal cumulo di macerie che una volta era la sua cosa, il ragazzino apprende tutte le vere brutture della guerra, che porta gli uomini sempre ad un bivio ovvero uccidere o essere uccisi.
La storia è breve, ma raccontata con trasporto, con un'intensità tale che il lettore ne viene rapito, si ritrova seduto nello stesso vagone dei protagonisti e in silenzio ascolta, immaginando ogni scena descritta in maniera tanto minuziosa e reale da sentire il proprio cuore spezzarsi. Chi siamo noi per decidere cosa è bene o male? Dopo aver visto così tante morti inutili come può un solo uomo decidere di uccidere ancora? E sono questi quesiti che ci scaraventano con forza nella storia raccontata da Bill, il fatto poi che un soldato abbia risparmiato la vita ad un soldato nemico e questo sia diventato un flagello per l'Europa è quasi secondario, perché in fondo è la guerra in se ciò che alla fine miete vittime senza sosta e senza ritegno e le guerre son sempre esistite... Poteva forse un singolo uomo con il suo gesto evitare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e il conseguente genocidio? Non è dato saperlo e così pagina dopo pagina ci si ritrova a farsi milioni di domande a cui non vi è una sola risposta. Un libro breve, scritto con un linguaggio semplice e uno stile lineare, senza fronzoli, perfetto per i giovani lettori che spesso si fanno distrarre, ma è una lettura perfetta anche per un adulto, magari di quelli più impressionabili che tendono a non immergersi nel dolore causato da tanta distruzione.
Morpurgo ancora una volta mi ha stupito, mi ha incantata e mi ha commossa: il suo modo di raccontare la realtà è veramente esclusivo, in ogni pagina si percepisce il lungo lavoro di ricerca a cui si sottopone ed è impossibile non apprezzare le storie che crea.
Non lasciatevi sfuggire quindi la possibilità di raccontare la storia ai vostri figli attraverso un bel libro, personalmente sono convinta che tutti dovrebbero leggere Il ragazzo che non uccise Hitler e dovrebbe essere una delle letture scolastiche consigliate dagli insegnanti!










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