LE NOSTRE RECENSIONI


[Review Party]: Più profondo del mare di Mellisa Fleming




Oggi partecipiamo a questo Review Party con partecipazione perchèquests storia vi colpirà al cuore. Un popolo che in poco tempo diventerà una massa di profughi in fuga dalla guerra. A voi il nostro pensiero.



Più profondo del mare di Mellisa Fleming




Editore: Piemme | Genere:Narrativa Pagine: 276  |Data d'uscita: Marzo 2018 | Prezzo€ 18,50 | E-book : € 9.99                                                                                                                TRAMA           

"Il racconto di una giovane siriana in cerca di pace e salvezza è il libro del nostro tempo."
Khaled Hosseini

L'esile salvagente intorno alla vita tiene a galla Doaa e due bambine, una di pochi mesi, l'altra di nemmeno due anni, a lei affidate dai genitori prima di scomparire per sempre nelle acque, come altre centinaia di persone. Doaa ha paura, lei ha sempre odiato l'acqua, sin da piccola, e solo la guerra e la disperazione che l'accompagna l'hanno convinta a lasciare la sua famiglia e la sua casa in Siria e mettersi su quel barcone. Aveva tanti ricordi felici e tanti sogni da realizzare, che ora galleggiano intorno a lei insieme ai relitti dell'imbarcazione e ai pochi superstiti dei 500 che si erano messi in viaggio. Erano quasi arrivati, solo poche ore di mare li separavano dall'Italia, risate liberatorie cominciavano a levarsi dal ponte, quando un peschereccio si dirige contro di loro, una, due volte. Per farli affondare. Il barcone non regge e tutti si gettano in acqua. Molti annegano subito. Anche Doaa non sa nuotare e solo il salvagente che le porta il marito la tiene a galla. E lo farà per i successivi quattro giorni, in cui le voci e i lamenti intorno si spengono uno dopo l'altro.
La tentazione è di lasciarsi andare, ma le due bambine che si aggrappano a lei reclamano la vita. Per loro deve lottare e resistere un'ora di più, poi un'altra, e cantare, e pregare, fino a quando qualcuno arriva. Solo undici vengono tratti in salvo.
Doaa ha diciannove anni, ma la sua vita comincia da quei quattro giorni alla deriva. Perché la prima volta nasci al mondo, ma è quando capisci quanta forza si cela in te, e quanto la speranza può avere la meglio sulle circostanze più tragiche, che nasci a te stesso.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

La guerra è una cosa che devasta gli animi e piega le persone. 
Quello che noi sappiamo della guerra attraverso i telegiornali e i vari articoli non si avvicina nemmeno lontanamente alla cruda e dura realtà.
La famiglia di Doaa è, anzi era, una famiglia felice che viveva del lavoro del padre e sapeva stringersi nei momenti del bisogno. 
Agli occhi di Doaa la Siria era un luogo bellissimo e quando la lascerà non passerà giorno che non le manchi. 
Da piccola non percepiva la crescente precarietà e le ristrettezze economiche in cui vivevano ma crescendo si avvide della situazione e cerca in ogni modo di aiutare la famiglia mettendo a dura prova la sua fragile salute. 
Con una scrittura fluida e diretta il lettore viene catapultato nella vita quotidiana della famiglia che cerca di sopravvivere al meglio. La guerra toglierà ogni certezza e sicurezza mettendo in ginocchio anche le persone più forti ed il primo a pagarne le conseguenze sarà proprio il padre
L'autrice ci fa conoscere la storia di Doaa, di questa giovane e forte ragazza che indomita parteciperà alle manifestazioni rischiando di essere arrestata, che non accetta di vivere nella paura, che sogna di proseguire gli studi.
Conosciamo le abitudini e le usanze del paese che affascinano e colpiscono.
La storia che leggiamo è una storia raccontata con semplicità, senza abbellimenti o accanimenti: una storia vera! 
In quanto storia vera è tremenda, la morte diventa una costante che accompagna Doaa sino a quando sarà ritrovata tra i pochi superstitite di un terribile naufragio. 
Il perdersi del calore umano nei confronti di chi ha bisogno è scioccante, la rassegnazione di chi subisce senza reagire è dilagante.
La massa di profughi che si trova ad essere "indesiderata" sembra destinata a non trovare pace.
Impossibile non commuoversi, impossibile non provare un senso di vergogna per non fare qualcosa di tangibile.
Un libro bellissimo e toccante, un libro che si dovrebbe leggere per capire solo una parte infinitesimale del dolore che provoca la guerra.
Un groppo in gola che non ti molla e la voglia di leggere che alla fine tutto è andato per il meglio ...anche se si sa che la realtà è lontana dal finale dei romanzi.







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