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Recensione: Cacciatrici di Jackson Pearce



Prezzo: € 16,00
E-book: € 6,99
Pagine: 312
Editore: Piemme Freeway
Genere: Urban Fantasy

La vita di Scarlett e Rosie è cambiata quando da piccole un Fernis, un uomo lupo, ha attaccato loro e la nonna uccidendola... Le due sorelle sono sopravvissute, ma Scarlett è rimasta sfregiata e da allora le due sorelle vivono per cacciare e uccidere i Fernis...

Cacciatrici è il primo volume di una serie di libri autoconclusivi che prendono spunto dalle favole rielaborandole e rendendole dei perfetti Urna Fantasy: questo primo libro si rifà a Cappuccetto Rosso, il secondo volume ad Hansel e Gretel mentre il terzo a La Sirenetta.
La Pearce con questo libro ha ribaltato completamente la favola di Cappucceto Rosso, facendolo diventare un horror adrenalinico dall'ambientazione dark.
La storia è raccontata a due voci dalle due sorelle protagoniste, in questo modo è possibile capire entrambi i punti di vista e soprattutto come le due ragazze vivono il loro essere cacciatrici e la stessa caccia...
Scarlett vive per la caccia, ce l'ha nel sangue, come se ne fosse stata infettata dopo la prima aggressione subita quando aveva appena 11 anni: a volte appare quasi troppo fredda ed egoista, in realtà ha solo paura di restare sola e il fatto di esser rimasta sfregiata la fa sentire come un'emarginata e così si attacca con tutte le sue forze sia alla sorella Rosie sia al suo migliore amico Silas.
Rosie è più "umana", caccia e vive quasi sentendosi in obbligo nei confronti della sorella che per salvarle la vita ha rischiato la sua finendo per portare a vita i segni di quel gesto d'amore: Rosie caccia perché deve, ma desidera anche una vita normale, sente il bisogno di avere di più dalla vita.
Lo stile è descrittivo, quasi visivo e l'autrice non si risparmia nelle descrizioni delle scene splatter e il lettore "vede" chiaramente i corpi martoriati delle giovani ragazze vittime dei lupi, sente il rumore delle loro ossa quando si trasformano, ne percepisce l'odore e avverte il loro fiato sul collo. Il ritmo è incalzante, anche se verso la metà del racconto si ha una brusca interruzione e la narrazione diventa piatta per poi riprendere veloce. La lettura scorre veloce scandita dal battito accelerato del cuore delle due sorelle a caccia. Non mancano scene d'azione e combattimento che mantengono vivo l'interesse del lettore. 
Non vi è un vero e proprio effetto sorpresa del finale, il lettore arriva prima delle due protagoniste a scoprire chi è il futuro lupo che cercano i Fernis, ma nell'insieme la storia è ben costruita, per nulla banale o scontata ed è lodevole che per una volta non vi sia il classico belloccio straricco a far breccia nel cuore di una delle ragazze: lo stesso Silas è un ragazzo semplice e soprattutto nomale, nonostante sia anch'egli un cacciatore.
Un libro questo adatto anche a chi di solito non ama l'Urban fantasy, una favola capovolta che è anche un viaggio nella vita di Scarlett e Rosie, un viaggio introspettivo delle due sorelle, che  pagina dopo pagina affrontano il loro legame e crescono scoprendosi ancora un essere solo...



valutazione 5





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