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Recensione: Il tesoro del Signor Isakowitz di Danny Witt

"Eravamo del tutto impreparati a ciò che sarebbe accaduto" disse. " Venimmo a sapere quasi subito che la sinagoga era in fiamme. La notizia si diffuse per la città in un baleno. Ma non eravamo a conoscenza che le sinagoghe stavano bruciando in tutta la Germania. Nè che questa faccenda fosse stata organizzata dall'alto. Non riuscivamo a credere che i tedeschi potessero arrivare a tanto."





Prezzo: € 18,00
E-book: € 9,99
Pagine: 225
Editore: Bompiani
Genere: Romanzo autobiografico


Il signor Isakowitz era il nonno di Danny Wattin e raccontava sempre ai suoi figli e nipoti che prima che i tedeschi arrivassero ad invadere la sua cittadina aveva seppellito un tesoro vicino alla sua vecchia casa... Nessuno gli aveva dato molto credito, fino a che un giorno Leo, il figlio più grande di Danny, dice che se vi è un tesoro sepolto bisognerebbe recuperarlo. Ed è così che Leo, Danny e suo padre iniziano un viaggio verso il paesino natale del nonno alla ricerca di quel tesoro misterioso...

Ogni volta che inizio un nuovo libro so che inizia per me una nuova avventura, che pagina dopo pagina vivrò una nuova vita e finirò per vestire i panni dei protagonisti: con Il tesoro del Signor Isakowitz si finisce per vivere più vite e scoprire piano piano una grande famiglia, con pregi, difetti e segreti...
La famiglia dell'autore è ebrea e molti di loro sono stati costretti a scappare dalla Germania quando la follia antisemita stava dilagando nel paese infettando tutti come un virus mortale: alcuni sono anche stati in campi di concentramento e tutti hanno sofferto moltissimo, ma come spiega più volte Danny Witt nessuno ne ha mai parlato volentieri e lui solo da adulto è riuscito a sapere qualcosa di più.
Ma fate attenzione, perchè Il tesoro del Signor Isakowitz non è però il classico libro che racconta cosa accadde durante l'Olocausto, infatti ci mostra il prima, ovvero la vita che conducevano gli ebrei e come è stata stravolta piano piano e senza che se ne rendessero conto.
Tutto ha inizio perchè il nonno di Danny raccontava che prima di lasciare la Germania aveva sepolto un tesoro nella sua città natale e quando Leo, il figlio più grande di Danny, sente questa storia dice che “Se si possiede un tesoro, bisogna andare a ritrovarlo” e così Danny, suo padre e il piccolo Leo si ritrovano in viaggio verso la Polonia. Tre generazioni a confronto, che affrontano un viaggio anche nei ricordi della loro famiglia e il lettore tra battute e risate si ritroverà a ripercorrere a ritroso non solo la vita di un'intera famiglia, ma anche di coloro con cui erano amici o lo diventarono con il tempo,  ne scoprirete le sofferenze e i segreti, vi farete coinvolgere vostro malgrado e vi senirete percorrere dai brividi leggendo cosa ogni singola persona fu costretta a subire solo perchè qualcuno decise che erano da sterminare!
Per tutta la durata del viaggio il lettore si ritrova a vagare indietro nel tempo attraverso i ricordi di coloro che hanno deciso di condividere la loro esperienza dopo la terribile Notte dei Cristalli, si scopre così come molti riuscirono a scappare facendo richiesta d'asilo in Svezia e soprattutto di come continuarono a lottare per sopravvivere, convivendo ogni giorno con la paura che potessero arrivare i tedeschi e portarli via da quel piccolo paradiso, nonostante la vita per loro non fosse comunque facile.
Witt ci mostra attraverso i continui falshback un lato della seconda guerra mondiale differente, spesso sconosciuto: innanzitutto ci racconta come vivevano gli ebrei della sua famiglia e i loro amici prima che la follia degenerasse, poi ci mostra come presero coscienza del fatto che le cose stavano davvero mettendosi male e del fatto che si sentissero come se si fossero svegliati all'improvviso da un sogno ritrovandosi a dover escogitare un modo per non morire... 
Un libro a tratti comico, ma che racchiude tra le sue pagine una grande tragedia e che cerca di riportarla alla luce puntando i riflettori su fatti spesso poco valorizzati, ma Il tesoro del Signor Isakowitz non è solo la storia del dolore di un popolo e di una famiglia, è anche la storia del rapporto tra padre e figlio, che durante la narrazione del viaggio in auto verso la Polonia viene messo a nudo e analizzato, facendo scoprire al lettore il carattere di Danny e di suo padre, di come siano entrambi differenti rispetto al proprio genitore e di come abbiano cercato di allontanarsi sempre di più dal metodo educativo paterno.
Insieme a Danny Witt il lettore riflette sulle differenze tra Danny e il padre e ancor prima il Signor Isakowitz: ogni generazione vive la propria infanzia in maniera differente e pagina dopo pagina il lettore impara a capirne le differenze, osserva come si sono evoluti e in che modo alla fine sia Danny sia il padre abbiano cercato di non commettere gli errori di chi li ha cresciuti...
Un libro dolce amaro che fa vivere al lettore più vite, lo fa riflettere su come alcuni eventi cambiarono il carattere della gente, li forgiarono rendendoli più forti e qualche volta purtroppo terribilmente deboli e insicuri.
La narrazione è rapida, coinvolge e nello stesso tempo stravolge, fa riflettere e tra una risata e l'altra ferisce anche, facendo sentire a chi legge quanto sia troppo debole l'uomo...
Alla fine questo trio malassortito arriverà a destinazione e scoprirà cosa ne è stato della vecchia casa della famiglia Isakowitz, verrà a conoscenza di alcune cose apparentemente non interessanti e comprenderà meglio alcune azioni...
Un libro tuto da vivere, che racchiude nelle sue pagine la speranza e che alla fine donerà al lettore la scoperta di un tesoro unico e inestimabile!
Il tesoro del Signor Isakowitz è una storia senza età ed assessuata, che può esser leta da chiunque, anche da un ragazzino, perchè nonostante i temi trattati è sempre molto delicata, anche se cerca di aprire gli occhi della gente e fargli vedere cosa dovettero subire gli ebrei, quante perdite molti furono costretti ad affrontare e di come, grazie alle nuove amicizie e ai familiri superstiti sono riusciti a rimanere a galla e vincere quel demone che li voleva sterminare.



valutazione 5

Commenti

  1. Dalla recensione sembra molto bello, che parla di grandi valori!

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    1. Francesca è un libro molto particolare, dolce e amaro e che mostra un mondo che spesso non si conosce

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  2. sembra un libro che racconta di una famiglia e delle loro avventure, ma come ben sappiamo tutti ci sono alcune avventure meno belle, di altre

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    1. Credo che ti piacerebbe molto, perchè come me sei appassionato dei libri ambientati negli anni dell'Olocausto :p

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