LE NOSTRE RECENSIONI


Incontro con l'autore: Fabio Genovesi







Luogo:                    Milano, Punto & Zeta Agenzia Editoriale
Data:                       17 ottobre 2017
AUTORE:             Fabio Genovesi
LIBRO:                 Il mare dove non si tocca
Editore:                  Mondadori
Pagine:                   324


Bentrovati ColorLettori :),


l'autunno, oltre a vestire gli alberi di una moltitudine di colori dalle tonalità infinite, porta in dono ogni anno anche una serie di appuntamenti letterari di un certo rilievo. In questo caso rispondiamo, rivolgendo un caloroso ringraziamento, all'invito di Anna Da Re, di Mondadori, per presenziare alla presentazione del nuovo libro di Fabio Genovesi "Il mare dove non si tocca", gentilmente accolti da Chiara Beretta Mazzotta nella sede dell'agenzia editoriale Punto&Zeta, nel cuore di Milano.





Fabio Genovesi,  giovane scrittore italiano nato e residente a Forte Dei Marmi, reduce dai precedenti successi "Esche vive" e "Chi manda le onde",  ritorna in libreria con questo nuovo romanzo, edito da Mondadori, in cui, come vedremo in seguito, ha lasciato parecchie tracce di se stesso.

 Fabio vive un'infanzia anomala, che potremmo definire "strana", se non fosse che la normalità non riesce a definire i  propri contorni in maniera marcata, finendo per confondersi, sfuocata, alle spalle di una grande famiglia dai tratti invece decisi. Fino al primo giorno di scuola, Fabio praticamente non conosce l'esistenza di altri bambini della sua età, non ha mai neanche giocato con loro perchè la sua vita è sempre stata colma delle mille attenzioni e attività dei suoi numerosi zii, o nonni, o nessuno dei due perchè in realtà sono i tanti fratelli della nonna per parte di madre. 

No, non sto parlando del nostro autore ma invece del protagonista del romanzo, anche lui Fabio, e della sua incredibile famiglia, i Mancini, sui quali pare incomba una maledizione secondo cui, se ancora celibi dopo i  quarant'anni, sarebbero destinati alla pazzia. 





 Credo che nessuno sia in grado di tracciare precisi confini tra normalità e pazzia, o normalità e stranezza ma la famiglia Mancini appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Un modo di essere "strani" nel senso buono del termine, in quanto totalmente scollegati da qualsiasi convenzione o modo di vivere imposto dal normale senso comune. Un modo di vivere improntato alla realizzazione dei propri desideri, e non conforme a quello che le consuetudini sociali cercano di proporre come un modello unico per tutti, o per tanti. Ed è la stessa filosofia che governa la vita del Fabio autore che, come ci ha raccontato lui stesso, ha sempre cercato di assecondare il proprio istinto anche se a volte significava rinunciare ad apparenti gioie effimere. 


 


"Gli altri bambini non mi invitavano alle feste. Lì per lì mi sembrava una condanna, ma a ripensarci queste situazioni mi hanno salvato la vita. Ho conosciuto altri bambini, ho letto di più, ho coltivato altri interessi che mi piacevano, e poichè non riuscivo a seguire il ritmo degli altri ho deciso di seguire il mio. Mi hanno fatto un favore ad escludermi perchè mi hanno lasciato in un mondo che mi piaceva di più"


Il romanzo narra quindi il passaggio dall'infanzia all'adolescenza di Fabio, immerso in una famiglia atipica ma caratterizzata dai sani principi di un tempo, mentre cerca di relazionarsi con un mondo, quello "normale", in cui fatica ad inserirsi perchè i suoi meccanismi raramente combaciano con i suoi istinti e desideri. Eppure questa continua dissociazione tra il suo modo di vivere e quello apparentemente "normale" degli altri non scalfisce la sua gioia di vivere, la sua bontà e soprattutto l'immenso amore che prova per i suoi familiari. Una sequenza di storie in cui se ne inserisce una purtroppo drammatica, dalla quale Fabio uscirà positivamente come quando non sai nuotare e ti buttano "nel mare dove non si tocca": o anneghi, o impari a nuotare. Ma è il coraggio uno dei motivi di fondo del libro.

Totalmente narrato in prima persona da Fabio, con l'utilizzo di un linguaggio verosimile a quello di un bambino di 9-13 anni e quindi molto comprensibile e non artefatto, questo romanzo è riuscito a  farmi divertire o commuovere alternativamente come poche volte mi è capitato. Memorabili sono stati diversi capitoli, tra i quali quello filo-Harmony, in cui il giovane protagonista legge un libro del genere ad alcune degenti di un ospizio. Oppure quello in cui viene invitato alla festa di compleanno
della ragazza più in vista del paese, scatenando una serie di situazioni tragicomiche. Ma sono numerosi i momenti struggenti in cui la  sua genuina ingenuità resiste agli attacchi del cinico realismo del mondo degli adulti.

"Il mare dove non si tocca" è un libro che fa bene, girata l'ultima pagina ci si accorge che un leggero sorriso  piega gli angoli delle labbra in su, ed è un sorriso che persiste.



Fabio ha un suo modo particolare di creare un romanzo. In genere la prima stesura raggiunge le dimensioni di 600-800 pagine, successivamente vengono eliminate le parti non funzionali alla narrazione. Ma lo sono per la perfetta conoscenza del personaggio da parte dell'autore che, a chi gli chiede consigli, pone spesso una domanda: "che tipo di gelato preferisce il tuo protagonista?". E la risposta non può essere "non lo so", perchè anche se nel romanzo è ininfluente che tipo di gelato preferisca, tu, come autore, devi conoscere profondamente la tua creazione. Quello che dispiace è aver appreso che i tempi di incubazione di un romanzo, per Fabio, sono di circa tre o quattro anni,
rendendo dolorosamente lunga l'attesa per la sua prossima creazione. Ma non baratterei una sola settimana in cambio di un solo grammo di quella dolcezza che mi sto preparando a gustare.



Commenti