LE NOSTRE RECENSIONI


[Blogtour] Il grande Grabski di Marco Rinaldi


Oggi concludiamo un bellissimo Blogtour con un libro  a dir poco ironico e dissacrante!
IL GRANDE GRABSKI





Editore: Fazi EditoreGenere: Narrativa| Pagine: 235 | Data d'uscita: Novembre 2017 | Prezzo: € 16.00|   E-book : € 7,99


TRAMA
Maurizio, quarant'anni, cuoco sopraffino, è un uomo fondamentalmente sano. Ha alle spalle una famiglia normale, è amante del buon cibo e delle belle donne ma, convinto dalla moglie che lo ritiene malato, finirà per affidarsi alle cure del dott. Grabski, per anni. Il dottore, psicanalista freudiano, ma anche lacaniano o junghiano, a seconda del momento e dell'estro, coinvolgerà il protagonista in un improbabile percorso psicoterapeutico passando dal classico lettino ai giochi con la sabbia, dall'ascolto delle "voci" alla drammatizzazione di scene familiari con i pupazzetti. Metodi ortodossi e meno ortodossi si alterneranno in sedute al limite del cialtronesco nello stravolgimento di tappe fondamentali, secondo i manuali,come la "forclusione del nome del padre", il complesso di Edipo o il viaggio dell'eroe. Maurizio, sotto la guida di Grabski, si ammalerà, litigherà con tutti, compresi i suoi parenti, perderà il lavoro, i soldi, e divorzierà. Ma alla fine riuscirà fatalmente a prendere coscienza delle sue inclinazioni e delle sue vere passioni che inizierà a seguire subito per una nuova vita all'insegna del benessere. "Il grande Grabski" è la parodia di ogni cura che travalichi il buon senso e il desiderio di un'esistenza semplice fatta di curiosità e voglia di stare al mondo.

Ho avuto il piacere di pote rivolgere delle domande all'autore ed ecco qua ^^


- Cosa l'ha spinta a scrivere libri?


Da quando ho imparato a leggere e scrivere, più o meno a sei anni, quelle due cose mi sono piaciute sempre tanto. Poi, una ventina di anni fa, visto che ho vissuto all’estero e ho familiarità con altre lingue, mi hanno proposto di tradurre romanzi, cosa che ho fatto per hobby, perché facevo tutt’altro mestiere. Ne ho tradotti dieci, quasi tutti dal francese, compresi tre di Irene Nemirowski. Poi, dal momento che ho avuto (e sto avendo) una vita piuttosto intensa da molti punti di vista, mi sono detto che forse dopo aver trovato le parole per i racconti degli altri, potevo farlo anche partendo dalle mie esperienze e dalla mia fantasia. È cominciata così.


- Da dove prende l'ispirazione?


Dalle emozioni che mi hanno attraversato nella vita e da quelle che ho potuto cogliere nelle persone intorno a me. Basta guardarsi dentro, ripercorrere, e guardarsi fuori con curiosità. Le storie, alla fine, sono solo un pretesto.


- Il personaggio principale Maurizio è un uomo frustrato che fa spesso da zerbino agli altri per finire spesso dalla padella alla brace.

Da lettrice posso dire che veramente mi stava antipatico e speravo finalmente in un colpo di testa... per lei tale comportamento rappresenta l'uomo medio o è un caso limite?


Secondo me, non bisogna sottovalutare Maurizio. Lui è un uomo timido, ingenuo, insicuro, ma vuole bene a tutti, compreso sé stesso, e questo lo salva. Maurizio accetta la sua condizione di succube, ma è anche piuttosto reattivo, i suoi momenti di vero sconforto durano poco, e alla fine, archiviata la sconfitta, trova sempre il modo di tirarsi fuori. Non credo che sia proprio un caso limite, se si esclude il lato grottesco col quale descrivo lui e le sue vicende.


- Oggi tutti si improvvisano specialisti in qualche disciplina e qui si leggono gli effetti devastanti di tali leggerezze. Un monito per i creduloni?

Io non ho nessuna autorevolezza per lanciare un monito, anche perché sono stato spesso fruitore, per curiosità o per disperazione, di una notevole quantità di “trattamenti” più o meno seri. Nelle mie descrizioni c’è anzi comprensione per chi cerca soluzioni facili ai propri complicati problemi, e sono sicuro di strappare qualche risata anche a quelli (e sono tanti!) che si sono dati dell’imbecille per aver buttato soldi, tempo e speranze con le persone sbagliate.


- Il Dottor Grasbky come nasce?


Per scrivere questo libro, ho fatto ricorso ad alcune delle mie esperienze dirette di “paziente” di molti psicoterapeuti (di varie “scuole”, tutti validissimi professionisti, non cialtroni come il dottor Grabski), e di curioso sperimentatore di trattamenti alternativi che ho affrontato però con totale scetticismo, ricavandone l’impressione, probabilmente sbagliata, di totale inutilità, e trovandovi un coté ridicolo che non potevo tacere.


- Qui l'amore ha offuscato tutti i sensi. A lei è mai capitato?

A dire la verità, a me, in genere, l’amore li ha aguzzati, i sensi.


- La passione per la cucina è una cosa che condivide con Maurizio?

Sì, mi piace stare ai fornelli, sperimentare, ma più che altro mi piace invitare gli amici a casa, condividere una pietanza che mi è venuta bene, riempire il frigorifero e vederlo vuoto il giorno dopo.


- Com'è cambiata la sua percezione della vita da quando è scrittore?

Sono più attento a cogliere tutto quello, di mio o del mondo che mi circonda, la cui narrazione possa emozionare o divertire me prima di tutto, perché allora c’è la possibilità che possa emozionare o divertire gli eventuali lettori. Questa maggiore attenzione rende la vita sicuramente più interessante.


- Un consiglio agli aspiranti scrittori?

Scrivere solo di cose con le quali si ha familiarità (ambientazioni, personaggi, vicende), nelle quali l’autore possa prendere in modo credibile il posto dei personaggi che di volta in volta fa muovere, parlare, agire. E poi, non avere fretta, una volta finito di scrivere un testo, leggere (meglio ad alta voce) e correggere più volte, poi mettere da una parte e rileggere a mente fredda due mesi dopo.


Ringrazio la Casa Editrice Fazi per l'opportunità e l'autore per la sua squisita disponibilità.


Commenti

  1. Ho letto con molto interesse la tua intervista all'autore. La trama di questo libro mi incuriosisce con la parodia della psicanalisi :)

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